giovedì 7 novembre 2013

Squallore infinito / Lo scoop col morto

Abbiamo scoperto la tomba segreta di Priebke
nel cimitero di un carcere, senza nome né date

Il reportage di Ezio Mauro su Repubblica in edicola 

Ecco il cimitero dove lo Stato italiano ha sepolto in gran segreto il boia delle Ardeatine. Si trova in un carcere. E sulla croce c'è solo un numero. Così la famiglia potrà ricordarlo. E tutti gli altri dimenticarlo
NON c'è ancora l'erba sulla terra smossa dell'ultima tomba. Terra fresca, scavata col piccone e rigettata nella fossa col badile, in fretta. Erano almeno vent'anni, qualcuno dice trenta, che qui non c'era una nuova sepoltura. Cercare nomi e date sulla pietra delle vecchie tombe è difficile. Quando un cimitero è in disuso, anche se resta consacrato e il cappellano viene a benedire nel giorno dei Morti, tutto degrada in fretta. L'erba cresce selvaggia nel quadrato del piccolo camposanto, le povere lapidi scoloriscono, il legno delle croci s'incurva, la vecchia cappella in centro al recinto bianco e quadrato sembra chiusa da secoli. E quell'unico cipresso, alto e solitario a sudovest ricorda una meridiana che segna solo il tempo passato. Ma c'è un tempo che non passa e viene a compiersi proprio qui. Perché questo è il luogo misterioso della sepoltura di Erich Priebke, capitano delle SS, l'aiutante di Kappler nel massacro delle Fosse Ardeatine, dove i tedeschi hanno giustiziato 335 prigionieri italiani per rappresaglia dopo l'attentato di via Rasella.... E' il cimitero di un carcere, unico pezzo di terra italiana dove la morte di Priebke può tornare ad essere morte e non simbologia nazista, strumentalizzazione della teppaglia. E' insieme la sede di una sepoltura dignitosa, come un Paese civile deve garantire anche al suo nemico più terribile, e la prova di un conflitto irriducibile e permanente, perché la memoria non rinuncia al giudizio su ciò che è accaduto...
Alla faccia del vincolo alla segretezza assoluta. Nessuno sa niente, e chi sa deve tacere ma Ezio Mauro, nei panni di ScooperMan, scopre tutto e così li sputtana. Che meschino. Non gli è rimasto niente di meglio da fare e da scrivere. Poaréto.

1 commento:

  1. La vergogna poi di quel reiterare la punizione seppellendolo in un cimitero carcerario. Come se nemmeno la morte estinguesse la pena.

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