mercoledì 10 luglio 2013

Blood

"Blood" di Nick Murphy. Con Paul Bettany, Mark Strong, Stephen Graham, Brian Cox, Ben Crompton, Zoe Tapper e altri. GB 2012 ★★★★
Ottimo thriller psicologico tratto da Conviction, una miniserie TV prodotta dalla BBC e andata in onda qualche anno fa, che mi ha fatto venire in mente Mystic River. Come lì, il ritmo del racconto non è scandito dall'azione quanto dalla tensione che si crea tra i personaggi, ognuno alle prese con la propria coscienza. In particolare due fratelli, entrambi investigatori di polizia in una cittadina costiera inglese, Joe e Chris Fairburn, figli dell'ex capo della polizia locale, ora affetto da demenza senile, che li ha indottrinati su indagini da condurre coi "buoni vecchi metodi di una volta", ossia a confessioni estorte a suon di sganassoni. E' in questo modo che conducono le indagini sull'efferato omicidio con sevizie di una dodicenne, e quando i sospetti puntano in modo quasi inequivocabile su Jason Buleigh, un ambiguo sagrestano con un passato di molestatore sessuale, perdono sia l'acume investigativo sia l'equilibrio di giudizio e si fanno sopraffare non solo dalle proprie emozioni ma dalle proprie paure represse, dai loro condizionamenti culturali e famigliari, dai loro malesseri personali. Chi non perde la lucidità sono sia l'attuale capo della stazione di polizia, che fa rilasciare Buleigh per carenza di prove, sia Robert, un altro detective loro collega che non condivideva i metodi da giustiziere privato del vecchio Fairburn, che indaga sulla sua successiva sparizione dopo aver scoperto i veri assassini della ragazzina. Il ritmo è incalzante quanto la crisi di identità che assale i due fratelli, mettendone in crisi gli equilibri psicologici estremamente fragili su cui hanno basato le proprie esistenze, Joe nel ruolo di fratello maggiore tutto certezze e famiglia, che si sente in dovere di seguire le orme del padre della cui figura è talmente succube da non riuscire a liberarsene, e Chris, più fragile, che non è mai riuscito a esprimere la sua individualità ed è cresciuto all'ombra del fratello senza averne la ossessiva forza di volontà che a sua volta sfocia nella psicopatologia. Splendida la fotografia, bravi ed efficaci tutti gli interpreti, anche quelli apparentemente secondari come la madre di Buleigh e quella della ragazzina uccisa, una piacevole sorpresa. 

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