lunedì 24 giugno 2013

Ma non è una cosa seria...

Anche se nei prossimi giorni in Italia se ne disquisirà fino allo sfinimento, dando naturalmente ampio spazio a questo mascalzone di fare la vittima e aizzare i suoi cani da guardia, a me questa sentenza di condanna, senza effetti pratici immediati di alcun genere, sembra una via di mezzo tra una petizione di principio e una presa per il culo. E non sono disposto a ricredermi finché non vedrò il manigoldo assicurato dietro le sbarre, buttato fuori una volta per tutte dal Parlamento (a dispetto della Giunta delle Elezioni) dove soggiorna abusivamente da 19 anni grazie alla connivenza di tutti i suoi colleghi, e messo finalmente nelle condizioni di non nuocere. Quindi personalmente non mi associo ai peana alla magistratura. A proposito, domanda incidentale: verrà disposto il ritiro immediato del passaporto a questo individuo? Per togliercelo definitivamente di mezzo, preferisco fare affidamento sulla Grande Mietitrice piuttosto che sulla magistratura nostrana: non certo sulle "forze politiche" e sugli elettori che si ostinano a dar loro il voto. La bottiglia di Dom Pérignon è sempre in fresco, all'occorrenza...

2 commenti:

  1. finché non vedrò il manigoldo assicurato dietro le sbarre,
    Cosa ci giochiamo che rimarrà lì?
    Se esce, tutti quelli che l'hanno fin qui sostenuto sono a rischio.
    E con loro, noi, in qualche modo.
    Questo non è un paese normale. Sarebbe strano lo diventasse ora.

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  2. Infatti sono pressoché certo che non ci sarà nulla su cui ricredermi!

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