mercoledì 4 luglio 2012

C'era una volta in Anatolia

"Cera una volta in Anatolia" (Bir zamanlar Anadolu'da) di Nuri Bilge Ceylan. Con Yilmaz Erdogan, Tanar Birsel, Ahmet Mümtaz Taylan, Muhammet Uzumer, Firat Tanis. Turchia 2011 ★★★★
Gran bel film, potente, recitato in maniera superba dagli interpreti e diretto con mano sicura, e cura dei particolari da un raffinato egista già premiato a Cannes nel 2008 per "Le tre scimmie" e che l'anno scorso ha ottenuto il Gran premio speciale della giura l'anno scorso per questo lavoro. Un noir anomalo, diviso in tre parti come un "tre atti" di Cecov, ognuna con un protagonista: un commissario di polizia, un procuratore e un medico, che viaggiano nella notte sulle strade dell'Anatolia per cercare il luogo in cui è stato sepolta la vittima di un delitto, insieme ai suoi due probabili assassini. Il buio con aiuta e il reo confesso (ma sarà lui il vero assassino?) non facilita il compito, dice di non ricordare, che era ubriaco. Il gruppo, che si muove su due macchine e una camionetta, finisce per cercare rifugio dal sindaco di un paesino svuotato dall'emigrazione, dove vengono rifocillati. Questa la prima parte del film, notturna; la seconda, diurna, comincia col ritrovamento del cadavere, su cui vigila un cane pastore già visto nella scena iniziale del film, quando la vittima e i suoi assassini stavano cenando e bevendo nell'officina del primo, incaprettato non per un particolare sfregio, ma per poterlo far stare nel bagagliaio della macchina. Il giallo in realtà non ha come oggetto l'indagine sull'omicidio, ma la personalità dei tre protagonisti principali, e questo attraverso dialoghi estremamente realistici e che sembrano casuali. Soprattutto emerge la storia del procuratore, e chi scopre qualcosa, dal suo racconto sulla morte di una donna bellissima che aveva previsto il giorno della sua mortem che sarebbe avvenuta poco dopo il parto, sarà il medico, che capisce che la donna in questione era la moglie del magistrato e che la sua morte non era stata misteriosa ma che si trattava di un omicidio. Un film affascinante, che richiede l'attenzione dello spettatore la quale alla fine è ampiamente ripagata. E un ritratto molto efficace di una certa Turchia di oggi.

Nessun commento:

Posta un commento