domenica 1 luglio 2012

20.45: Spagna-Italia

Mario Balotelli
Coincidenza (?) vuole che abbia iniziato questo mio tour balcanico domenica 10 giugno, e mi trovassi in transito in Serbia, tra Belgrado e Nis, mentre la nazionale italiana giocava la sua partita d'esordio agli Europei di calcio, impattando 1-1 con la Spagna, che ritroverà di fronte, in una finale su cui pochi avrebbero scommesso (ma forse ci ha pensato Buffon), tra poche ore. Avrebbe meritato di vincerlo, l'incontro di tre settimane fa, dando una lezione di gioco frizzante agli onanisti del pallone di scuola catalana supportati da rinforzi madridisti, una squadra, quella spagnola, che pur essendo campione europeo e mondiale uscente, è seconda in quanto a sopravvalutazione, per come vedo il calcio io, soltanto al Brasile. Finora ho visto tutte le partite della nazionale nella competizione in viaggio, tra Grecia e Albania, Paese dove l'Italia è supportata come la squadra di casa, e scaramanzia avrebbe voluto che assistessi all'estero anche all'incontro di stasera, ma sono fiducioso e sono tornato in tempo per piazzarmi davanti alla televisione a casa, sperando che questa decisione non porti "pegola". Non rimane che mettere la birra in fresco, con l'augurio che gli azzurri ne abbiano di più degli spagnoli, e sarebbe anche ora di riconquistare un trofeo che l'Italia ha vinto una sola volta, 44 anni fa, a Roma. Ne erano passati altrettanti dal secondo Mondiale (Roma 1938) a quello vinto a Madrid l'11 luglio del 1982. Che sia di buon auspicio. Gridare Forza Italia mi è indigesto, ma Forza Azzurri e Forza Mario (il cui cognome è l'anagramma di Altobelli, per chi ha buona memoria) ci sta tutto!



1 commento:

  1. Avevano più birra gli spagnoli, poco da dire. Vero, siamo rimasti prima azzoppati e poi in dieci. Comunque si è giocato con carattere e si ha lottato alla pari finché si è potuto. La Spagna ha giocato la migliore partita del suo Europeo, l'Italia, per causa di forza maggiore, la meno intensa, Tutto qui. Alla prossima: onore ai vincitori, con merito, e agli sconfitti. 4-0. All'altezza finché hanno potuto.

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