mercoledì 20 giugno 2012

Dalla Messenia all'Arcadia sotto il segno di San Marco


La fortezza Veneziana di Methonia

Mentre  ad Atene era in corso il consueto mercato delle vacche per l’assegnazione delle cariche nel governo del leader di Nea Demokratia Antonis Samaras che stasera ha giurato nelle mani del presidente della Repubblica Papoulias, con i portatori d’acqua, come il solito arrogante Venizelos del Paok, a fare la voce grossa, io ho concluso ieri il periplo del Mani, la pietrosa penisola mediana del Peloponneso, e mi sono spostato in Messenia, fermandomi prima nella vivace e pittoresca Koroni, che guarda verso il Mani, famosa nell’antichità per i suoi vasi, una quarantina di chilomentri più a sud di Kalamata, capoluogo della regione, e dove ho  trascorso la nottata e poi questa mattina Methoni, una trentina di chilometri a Ovest, sull’altro lato della Penisola Messenica, che si affaccia sullo Ionio. 
E' passato Pantalon...

... ma non in Arcadia
Entrambe sono dotate di un “kastro” veneziano, eccezionalmente ben tenuto ed enorme quello di Methoni, e venivano chiamate “gli occhi della Serenissima”; che le avevano scelte per controllare le loro rotte. Leoni di San Marco piantati qui e là, l’influenza della Dominante si sente ancora e diventa massima nelle Isole Ionie, Zante, Cefalonia e Corfù e ci si sente prossimi a casa. Splendide le spiagge tra le due città, ve ne sono altre, in mezzo a una distesa che sembra infinita di uliveti, a Nord di Methoni e fino a Kyparissa, dove poi ho invece svoltato all'interno per avventurarmi sulle vie secondarie che portano sui monti dell'Arcadia: non propriamente una strade panoramiche, anche se le viste di cui ho goduto nell’arco delle quasi sei ore che mi hanno portato a Olimpia, di nuovo nell’Elide, valevano assolutamente la pena. 

Nessun commento:

Posta un commento