giovedì 1 marzo 2012

Mind the Gap. The Ella Gap


Vista dall'Ella Gap

ELLA - Sei ore di viaggio, soste comprese, con partenza in bus da Galle a un’ora antelucana, e si passa dalla verde e lussureggiante costa meridionale all’altrettanto lussureggiante, ma con diverse e più variegate tonalità di verde, fertllissima “Hill Country”, famosa soprattutto per le sue piantagioni di tè, di cui Ella è la porta d’entrata per chi proviene da Sud. 1024 metri su livello del mare (e una salita mozzafiato a velocità ridotta da Wellawaya) è un paese di poche case, specialmente graziose guesthouses, ristoranti e negozi, luogo di soggiorno con una ideale temperatura da perenne tarda primavera con serate piacevolmente fresche, un’ottima base per passeggiate ed escursioni più impegnative, inoltre nodo ferroviario sulla tratta che da Badulla porta a Kandy e Colombo. Da qui un tratto spettacolare, tra Ella e Haputale, in cui il convoglio gira tutto intorno a una collina a passo d’uomo, che conto di godermi nella mattinata di domani. Percorrendo la strada costiera meridionale fino a Hambantota, prima di prendere la via dell’interno dell’isola, mi sono reso conto del grande punto di forza di Unawatuna, il mio “luogo zen”, rispetto a tutte le altre spiagge, per la maggior parte comunque molto belle, oltre al fatto di essere defilata rispetto alla trafficata statale A2: di essere protetta dalla barriera corallina, il che la rende impagabile per nuotare tranquillamente, fare snorkeling e dedicarsi a qualsiasi attività acquatica che non sia il surf. Altrove, giungono a riva lunghe ondate oceaniche (in compenso ottime per chi è dotato di tavola e della capacità di cavalcarle) e si creano giochi di corrente che rendono alquanto pericoloso avventurarsi dove non si tocca. 
Verso la "Hill Country"
Tornando a Ella, l’entrata al paese è dominata da una curiosa montagna fatta a forma di scalino, che forma una sorta di buco (da cui il nome) o voragine, che la caratterizza e ne è il simbolo: da lì si apre un panorama grandioso e nelle giornate limpide, come quella di oggi, si scorge agevolmente la costa. Lungo la gola per arrivarci, anche la bella Rawana Ella Falls, con l’acqua che precipita per una ventina di metri lungo la parete della montagna e un tempio appartenente a un monastero e una grotta: il tutto a un’ora di salutare camminata dal centro del paese. Idem per il “Little Adam Peak” (quello originale, in singalese Sri Prada, “orma sacra” - del Buddha - alto 2243 metri e meta di pellegrinaggi da oltre mille anni, si trova nei pressi di Hatton a Sud Ovest della Hill Country), situato  a tre quarti d’ora di passeggiata in mezzo a piantagioni di tè, a cui lavorano quasi esclusivamente tamil. Per il resto dominano degli orti terrazzati così ripidi, che di simili ne ho visti soltanto in Liguria o sulle pendici della Ande. Curiosamente a Ella si trovano più parrucchieri di quanti ne abbia visti finora in tutto il Paese, compresa Colombo: alcuni assicurano un “taglio per stranieri”, per quel che voglia significare, e devono essere abbastanza seri perché a nessuno ho visto in mano una macchinetta “tosacani”, che ormai impazza a ogni latitudine, e perfino in Italia, patria di Figaro. Siccome però il barbiere non si tradisce mai (e dev’essere rigorosamente meridionale, preferibilmente siciliano, pugliese o napoletano), così come la squadra del cuore, ho rinunciato anche se avrei bisogno da tempo di una sforbiciata. In compenso non ho saputo resistere a un’altra specialità del luogo: un trattamento ayurvedico completo nel centro più prestigioso di Ella, il professionalissimo “Asha Suwamedura”, composto di tre tipi di massaggio (testa: godurriosissimo, viso e corpo) con oli essenziali autoprodotti; un bagno di vapore coperto da una specie di semibarilotto che lascia spuntare solo la testa, a mo’ di gogna; infine una sauna con 50 diversi tipi di erbe. Dietro suggerimento del mio affittacamere, ci sono andato a mezzogiorno, mentre gli altri villeggianti erano impegnati in escursioni o a tavola, per cui non c’era un’anima e sono stato coccolato per un’ora e mezzo, che mi  ha rigenerato. Sempre in maniera molto zen, naturalmente. Namasté!
The Ella Rock

1 commento:

  1. Grazie di questa descrizione, soprattutto del massaggio, per un attimo ho sognato di essere lì! Namasté! Betti

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