mercoledì 7 marzo 2012

La porta dell'isola



NEGOMBO - Città di quasi 150 mila abitanti situata una sessantina di chilometri a Nord di Colombo, grazie alla sua vicinanza con il “Bandaranaike International Airoprt” e alla buona scelta di sistemazioni e ristoranti, più della capitale Negombo può considerarsi la porta dell’Isola: d’entrata per coloro che la scelgono come primo impatto col Paese, d’uscita per chi, come me, ha iniziato il giro dell’isola a Colombo e si guarda bene dal ripassarci alla scadenza del visto. L’impronta europea di Negombo è più marcata che altrove: portoghesi e olandesi se la sono palleggiata prima dell’arrivo degli inglesi nel 1796. 
Di marca lusitana è l’influenza della chiesa cattolica: Negombo è un’enclave cristiana nello Sri Lanka, e cattolica è la maggioranza della popolazione, e non a caso è l’Italia il Pese più frequentemente meta dell’emigrazione locale; quella batava si nota in ciò che rimane del Forte, in più di una costruzione tuttora in uso nonché nei canali che partono dalla laguna, alcuni dei quali attraversano la città e altri so dirigono verso Sud, fino a Colombo, e altri a Nord, fino a Pattalam, in tutto per oltre 120 chilometri. 
Da sempre centro famoso per il commercio della cannella, Negombo lo è anche per a pesca e i suoi due mercati del pesce sono tra i i più grandi del Paese: al mattino presto, quando rientrano i pescherecci, tra cui le tipiche “oruvas” con bilanciere e vela quadrata, le aste si svolgono sulla spiaggia, che poi viene coperta di teli e usata per una rapida, prima essiccazione del prodotto; la vendita al minuto, invece, si svolge al mercato del pesca adiacente.
Ma non tutto il pescato proviene dal mare aperto: Negombo è si trova all’estremità settentrionale di una laguna rinomata per ostriche, granchi e gamberi, che hanno un proprio mercato la di là del ponte che collega la città alla laguna stessa. Appena a Nord del mercato del pesce principale, sempre sul lungomare, si svolge l’altro mercato, diciamo ordinario, prevalentemente ortofrutticolo, animatissimo come si conviene e un’orgia di colori di, profumi e di suono. In sottofondo il frangere delle onde, l'odore di salsedine portato da una brezza costante che rende sopportabile la calura. 
Il mare, non protetto dalla barriera corallina, non è un granché dal punto di vista della balneazione: onde oceaniche, mare spesso mosso e correnti pericolose, così come come non lo è la spiaggia, sebbene gli alberghi si impegnino a tenerla pulita. Sarà per l’influenza portoghese e la dedizione alla pesca, a me ha ricordato Nazaré, sulla costa atlantica tra Lisbona e Porti, famosa per le donne vestite di nero in attesa del rientro delle barche multicolori dei loro uomini: stesse onde lunghe poco rassicuranti, sebbene la temperatura dell’acqua qui sia di almeno dieci gradi superiore. Insomma: a mio parere non la meta ideale per una vacanza, ma un luogo piacevole dove trascorrere l’ultima giornata sull’isola splendente: Serendib. 

1 commento:

  1. Mah!
    Forse ero così ben abituata alle bellezze della Birmania e alla più esotica spiaggia precedente, che questa Negombo non riesce a convincermi del tutto...
    la foto delle zucchine però (sono zucchine?) mi piace...

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