martedì 10 gennaio 2012

Stop Over KL



La moschea Jamet (a sinsitra) e la moderna skyline del centro
In rotta verso la Birmania dove, se non si saranno intoppi, sbarcherò dopo tre infruttuosi tentativi nel pomeriggio di oggi, ho fatto base a Kuala Lumpur, di cui conservo un gradevole ricordo, perché è la base ideale per qualsiasi spostamento nel Sud Est Asiatico, e non solo. Innanzitutto perché vi ha sede, con un proprio aeroporto, Air Asia, la compagnia low cost più capillare ed efficiente del Continente, ma perché meno cara e asettica di Singapore e meno caotica e turisticizzata di Bangkok. A tre anni di distanza, non l'ho trovata cambiata dall'ultima visita, a parte forse le Petronas Towers, rimastemi nel cuore, che mi sono sembrate ancora più argentee e scintillanti di quanto ricordassi, e confermo le mie impressioni di allora. Con un'aggiunta: la Malaysia non sarebbe diventata quello che è, ossia il Paese più sviluppato, tranquillo, benestante ed evoluto del Sud Est Asiatico se non fosse il risultato di una miscellanea etnica piuttosto ben riuscita: la corposa presenza dei cinesi, quasi il 25 % della popolazione, di indiani (7,5%) e ora anche di africani (ve n'erano parecchi, specie sudanesi ed etiopi, sull'aereo che mi ha portato qui da Dubai) è il carburante per il dinamismo della nazione, e questo nonostante le politiche statali che favoriscono la popolazione "indigena", ossia malese, e una progressiva e strumentale "islamizzazione" dello Stato in tal senso, con l'obiettivo di "compattare" la maggioranza. La sensazione è che questa spinta si sia attenuata: un po' per l'indole pacifica e tollerante dei malesi, un po' perché le varie etnie tendono a integrarsi, e quelle malese e cinese a fondersi, infine perché se si fermassero cinesi e indiani la Malaysia sarebbe alla paralisi nell'arco di una settimana: già ho sperimentato personalmente come durante il capodanno cinese il Paese letteralmente si fermi. Intanto, per non sbagliare e riprendere delle vecchie e gradite abitudini, dopo una dormita di otto ore filate una colazione a base di uno speziato e corroborante brodo di gallina con noodles dagli amici cinesi ha neutralizzato all'istante l'effetto jet lag!
(P.S.:  se chi legge non avrà mie notizie nelle prossime settimane, ciò sarà dovuto a problemi di connessione, inesistente o precaria, dalla Birmania: mi rifarò al ritorno a Kuala Lumpur).

2 commenti:

  1. Non mettiamo limiti alla Provvidenza ( o al potente Brahma): magari trovi una qualche connessione anche in Birmania. Forse non ovunque ma, nelle città più grandi, qualcosa si potrebbe trovare...
    Buon proseguimento.

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  2. Noi intanto ti aspettiamo e aspettiamo.
    Enjoy your staying there.
    Cle

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