domenica 1 gennaio 2012

Le Idi di marzo

"Le Idi di marzo" (The Ides of March) di George Clooney. Con Ryan Gosling, George Clooney, Philip Seymour Hoffman, Paul Giamatti, Marisa Tomei, Ewan Rachel Wood. USA, 2011 ★★★½
Ottimo, come nelle mie aspettative, l'ultimo film diretto da George Clooney, che mi ero riservato per il periodo natalizio. "Le Idi di marzo" lo vede nei panni di Mike Morris, governatore della Pennsylvania, in gara per la nomina a candidato democratico alla presidenza degli stati Uniti alle primarie dell'Ohio, che potrebbero rivelarsi decisive, ma il protagonista principale è Ryan Gosling, che qui si conferma dopo aver raggiunta vasta popolarità anche in Italia col recente "Drive", nel ruolo di Stephen Meyers, abilissimo addetto alla comunicazione di Morris e vice di Paul Zara, responsabile della campagna elettorale, interpretato dall'altrettanto bravo Philip Seymour Hoffman. Altro grande attore Paul Giamatti, che interpreta Tom Duffy, il capo della campagna dell'avversario di Morris, che propone a Meyers di passare nel suo campo.  Il giovane addetto stampa tiene duro ma tace alcuni particolari dell'incontro a Zara che lo licenzia per "scarsa fedeltà", cosa che comunque indebolisce Morris. Meyers nel frattempo ha iniziato una relazione con una giovane stagista della campagna elettirale, figlia del senatore capo del Comitato nazionale democratico e da lei viene a sapere di particolari scabrosi sulla figura di Morris, e li userà per essere reintegrato e a sua volta il posto di Zara, riuscendo anche a ribaltare la posizione di Morris, sfavorito nei sondaggi, dal momento che gli assicura i voti dei delegati controllato dal senatore democratico del North Carolina Thompson, in cambio della promessa della vicepresidenza, assicurando a Morris la nomination. Un film che non solo svela ancora una volta corruzione, intrighi e miserie della politica. e se lo dice anche un convinto progressista come Clooney, in piena era Obama e ambientandolo in campo democratico, e prendendo di mira anche il mondo dell'informazione (bravissima Marisa Tomei), c'è da dargli ascolto; ma è anche un racconto di formazione che ha al centro il giovane guru dell'informazione Meyers, idealista convinto, costretto al gioco sporco da un lato per farsi rispettare, dall'altro per fare venir rappresentate le proprie idee, anche se da un futuro presidente non del tutto limpido come Morris. 

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