mercoledì 31 ottobre 2007

"El Che", Belgrano, il Paraná e Messi

ROSARIO - Da Buenos Aires a Rosario sono 4 ore esatte con un comodissimo bus a due piani, con sedili reclinabili, nonostante l'attraversamento della pampa avvenga in mezzo a una sorta di monsone a intermittenza. Ma anche il cielo che sembra sterminato come l'oceano verde che c'è sotto, cambia colore ogni momento, con nuvole che corrono come cavalli imbizzarriti e cambiano forma come ombre cinesi in controluce su una parete, sono uno spettacolo a cui per l'equivalente di otto euro circa vale proprio la pena di assistere. Non ci ero mai stato, e la prima impressione è qualla di una città di gente allegra, accogliente, mediamente più bella che nella capitale. Sarà perché sono sorridenti e di buon umore. E' la città in cui il 14 giugno del 1928 nacque Ernesto "Che" Guevara: la casa  in cui venne al mondo esiste ancora, ma non è visitabile. Rimase poco a Rosario: a causa dell'asma che l'avrebbe afflitto per tutta la vita. La famiglia Guevara-Serna si trasferì infatti ben presto in provincia di Córdoba, in un clima più salubre (le Sierras sono anche oggi frequentati luoghi di villeggiatura, dove in estate ci si rifugia per sfuggire alla calura e all'umidità asfissianti) e poi dal 1943 a Córdoba capitale. Rosario è anche la "culla della bandiera", la "Albiceleste", conservata nel Munumento Storico Nazionale alla Bandiera, con una scalinata ancora più inquietante di quella del Vittoriano a Roma e altrettanto orripilante, in stile però razionalista. Disegnata dal generale Manuel Belgrano (i cui genitori provenivano da Imperia), fu innalzata in riva al Paraná per la prima volta il 27 febbraio del 1812. Il grande fiume, dunque, che ha fatto di Rosario il secondo porto del Paese sopo Buenos Aires (oggi forse superato per tonnellaggio da quello di Comodoro Rivadavia, in Patagonia, per via del petrolio) e la porta d'ingresso verso linterno dell'Argentina. Una sua caratteristica sono le costaneras (i lungofiume), le spiagge e i balnearios che si estendono per chilometri lungo il Paraná e sulle isole che si sono formate in mezzo al suo corso. E' stata fino a qualche tempo fa anche la seconda città del Paese per numero di abitanti, superata però da Córdoba, cosa che fa infuriare i rosarini. Importante centro universitario, ha un'architettura gradevole e conserva anche bei palazzi storici. Infine, più di recente, il 24 giugno 1987 ha dato i natali a Leonel Messi, fantasista attualmente in forza al Barça e nuovo profeta del futbol argentino. Non sarà il "Nuovo Maradona",  ma io sarei ben felice che Moratti lo vestisse di nerazzurro. E adesso che si è fatta l'ora giusta, mi auguro che la l'asado che mi attende sia pari alla simpatia degli abitanti: l'appetito lo è!

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